Arrivederci, Tweaknology

by Giacomo Barbieri


Pubblicato il 1 aprile 2019 alle 10:00


Tweaknology logo

Se sei atterrato su questa pagina perché cercavi un blog di tecnologia, qui non troverai più quello che cerchi. Tweaknology ha chiuso.

È stato un bellissimo viaggio, durato circa 5 anni, che ha portato al fallimento di un'attività. E non poteva andare meglio di così.

Tweaknology è nato il 27 gennaio 2014 dalla mia idea di aiutare altri studenti universitari come me nel capire meglio la tecnologia, senza necessariamente entrare in dettagli tecnici, ma raccontando l'esperienza con i prodotti hardware e software. Nel corso di 5 anni, su Tweaknology sono usciti più di 1.000 articoli, che hanno coperto argomenti come intelligenza artificiale, telecomunicazioni, elettronica di consumo ma anche lettura, politica, satira, musica, serie tv e film.

Su Tweaknology hanno scritto decine di persone, tra ricercatori, studenti, appassionati e startupper. Ma Tweaknology non è nato dalla mia idea. È nato dall'appoggio che cinque amici hanno espresso per la mia idea: Simone P., Mauro I., Federico A. e Pietro P. . Elena M. ha disegnato il logo, sia nella versione integrale (che è l'immagine all'inizio della pagina), sia nella versione abbreviata, TWKN.

Tweaknology è nato con questo nome perché nel 2014 volevamo fare un'enciclopedia dei tweak di Cydia. I tweak sono dei piccoli applicativi che permettono di modificare delle funzionalità principali di un dispositivo. Cydia è l'app store alternativo su iPhone dove scaricare i tweak. Quindi era 'tweak' + 'nology' (conoscenza) = Tweaknology.

Abbiamo iniziato con un blog gratuito su blogspot: tweaknology.blogspot.com. All'epoca, quando a fine gennaio avevamo capito che blogspot non sarebbe stato sufficiente per personalizzare al meglio il nostro neo-blog, abbiamo deciso di spostare il tutto su Wordpress. All'epoca, il dominio Tweaknology.com apparteneva ad una società di Scottsdale, in California. Abbiamo dovuto quindi optare per tweaknology.org, essendo .org l'estensione che più si addiceva a descrivere un gruppo di persone (organizzazione).

Abbiamo iniziato mettendo 3€ a testa, per un totale di 15€, per comprare il dominio.

Ho continuato a raccontare questa storia negli anni a venire e probabilmente la racconterò ancora, fino a che qualcuno non dice che l'ha già sentita. Ne ho parlato durante il primo talk che ho fatto durante un evento digital, Digital Yuppies, nel settembre 2015. Raccontai come avevamo fatto a far crescere un blog da 0 a 10.000 visitatori unici in 1 anno con soli 15€ di budget iniziale.

Posso considerare Tweaknology un fallimento, perché ora non c'è più. Non siamo mai riusciti a pagarci degli adeguati stipendi, ma da un certo punto in poi siamo riusciti a finanziarci dei viaggi, degli strumenti e anche a pagare qualche collaboratore esterno. Tweaknology poteva diventare di più, ma così non è stato. E ci sono tante ragioni.

È iniziato nel peggiore dei modi, ma con le migliori delle intenzioni. Non sapevamo cosa stavamo facendo, io in primis. Avevamo solo tanta voglia di dire la nostra. Abbiamo intervistato decine di startup, partecipato a decine di eventi, meetup e conferenze. Ad un certo punto, ho avviato un piccolo podcast, chiamato Connecting The Dots, che ancora oggi è disponibile su iTunes. Chiedevo ai founder di startup agli inizi come fossero arrivati dove sono. Alcune di queste startup, come Filo e Tickete, oggi hanno dei business sostenibili. Altre sono morte, altre ancora hanno cambiato nome, prodotto e team. Altre ancora continuano a cercare di diventare sostenibili. Sellf, per esempio, fa ora parte di ForceManager ed è stata una delle migliori startup italiane per tanto tempo, con decine di migliaia di utenti e un fattutato sempre in crescita.

È velocemente diventato il nostro curriculum. Ci ha fatto entrare in posti dove non avremmo mai pensato di poter entrare e ci ha reso delle menti indipendenti. Questo le aziende lo hanno notato. In poco tempo, io ho iniziato a lavorare per Webnews, una pubblicazione di Triboo Media, e poi per HTML.it e Leonardo. Ho scritto su altri blog, molto più grandi, e Tweaknology è sempre stato il punto di ritorno. Un diario, più che un blog. Oggi mi rendo conto che scrivere mi ha reso libero, come disse Ernesto Ciorra, Head of Innovation di ENEL, una volta letto un mio articolo su un suo intervento a Startup Grind. Mi ha reso in grado di sintetizzare i miei pensieri e di esprimerli in una maniera unica ed inimitabile.

Più che un blog, era un piattaforma di lancio. Tweaknology è sempre stato un esperimento: di format, di idee, di contenuto. Ho imparato, abbiamo imparato tantissimo. E abbiamo applicato la nostra esperienza in altri lavori. Ed andava bene così. Tweaknology è nato come un progetto tra studenti universitari e ci abbiamo provato a farlo diventare un'attività strutturata, ma mancavano le basi. Non perché non le potevamo mettere, ma perché era ormai troppo tardi per ricostruirle dalle fondamenta.

Nell'ultimo anno, tra l'avvio di un'altra attività e altre operazioni complesse avviate da me e dagli altri, il blog non è stato curato come prima. Molti si sono laureati, hanno trovato lavoro, ma credo che nel loro cuore rimanga l'idea che Tweaknology abbia avuto un impatto decisivo nella loro crescita personale. Pensavo di finire questo addio con le lacrime agli occhi, perché Tweaknology è sempre stata la mia creatura. Ma così non è stato. Pensando a tutto quello che ho scritto, tutte le esperienze che ho fatto, quanto sono cresciuto, non posso che sorridere. Non sarei mai arrivato qui, ora. Probabilmente avrei completato gli studi, cercato un lavoro mandando CV ogni giorno e sperando che qualcuno mi prendesse. E invece ho costruito la mia personalità nel mondo digital, dicendo la mia e creando discussioni, favorendo dibattito in diverse community.

Ultimamente, mi sono accorto che meno scrivevo su Tweaknology, più cercavo di comportarmi come un imprenditore. All'inizio, questa prospettiva mi eccitava. Ora non più. Mi sono accorto che quando scrivevo su Tweaknology ero felice, perché non dovevo dare conto a nessuno di ciò che scrivessi. Ero e sono sempre stato autentico. Critico quanto possibile e aperto a parlare dell'ultimo prodotto Apple e della startup nata il giorno prima con la stessa eccitazione.

Tweaknology finisce qui, ma qualcos'altro nascerà dalle sue ceneri. Da quando scrivo come blogger, ho in testa una piattaforma di gestione dei contenuti che possa mettere fine alle fake news e ai problemi di monetizzazione delle pubblicazioni grandi e piccole. Quando l'ho pensata nel 2015 non avevo chiaramente i mezzi per poter mettere in piedi questo progetto, ma oggi sono più sicuro di me stesso. Nel corso del tempo, ho creato connessioni con sviluppatori, designer, imprenditori di successo, investitori e esperti del settore della pubblicità e dell'editoria. In una registrazione del 22 dicembre 2016, chiamo questo progetto 'Concept Eva', per richiamare il ritorno alle origini e il ripensamento dei concetti alla base dell'informazione in rete. Questa piattaforma sarebbe basata su blockchain e intelligenza artificiale. È la mia life mission.

Grazie, Tweaknology. Grazie di avermi reso una persona migliore, dall'inizio alla fine. Facendomi crescere e soprattutto, nell'ultimo momento, facendomi capire il valore del fallimento. Solo se si fallisce si può ricominciare da zero, costruendo una strada migliore.

Grazie a tutti coloro che hanno lavorato, anche solo per qualche giorno, a Tweaknology: da Simone P., Valerio B, Matteo M., Pietro P, Federico A., Mauro I., Federico B., Edoardo V., passando per Jacopo P., Riccardo L., Anna S., Emiliano P, Federica G., Francesco P., Lorenzo G., Matteo F., Matteo M., Matteo T., Riccardo D.P., Daniele P., Davide P., Federico S., Elena M., Federico D., Takafumi H., Salvatore G., Beatrice M., Riccardo R., Martina D.C., Valerio B.. Grazie per averci credo un giorno, un mese, un anno o sempre. Non potevo chiedere di meglio.

Ogni volta che si finisce di leggere una storia, si ha quasi sempre l'amaro in bocca, se la storia è stata bella: è sempre difficile lasciare andare. Ma quello che non ci si ricorda è che finire una storia significa poterne iniziare una nuova, tutta diversa.

Sono contento di aver fallito. Almeno ho la possibilità di ricominciare.

Arrivederci, Tweaknology.

Consigli di una vita digitale. Racconti di innovazione pura.

Payoff di Tweaknology

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